Correva l’anno 2004 quando lessi per la prima volta “Tecnopolitica” di Stefano Rodotà considerato ancora oggi uno dei testi più lucidi e lungimiranti sull’argomento.
Da allora l’ho riletto e sottolineato decine di volte.
Wikicrazia è un libro che l’autore scrisse aprendo una discussione collettiva a cui parteciparono un centinaio di temerari che contribuirono alla stesura di alcuni “pezzi” del libro, tra questi c’ero anche io.
Questo è un testo che amo perché riesce ad esprimere ciò che penso ma che mai sarei riuscito ad immaginare e descrivere così bene.
Tutte le mie azioni sul tema “partecipazione mediata dalla rete” hanno sempre fatto riferimento, esplicito o implicito, a questi due testi.
Oggi nel 2019 con le tecnologie open source di cui si dispone riuscire ad applicare anche solo un decimo di quanto contenuto in questi due testi vorrebbe dire fare la storia della partecipazione civica e democratica.