Microchip 5G e app Immuni tra ironie e fake news
- Giugno 10, 2020
- by
- Enrico Alletto
Il Comune di Bugliano che ha avviato una sperimentazione su Microchip sottopelle 5G e app Immuni ovviamente fake è apparso sul web il 3 agosto 2019 con alcune pagine più o meno ironiche ed è rimasto “fermo” fino al 9 maggio 2020 quando ha iniziato a pubblicare “ironie” a tema COVD19.
Il post su Microchip 5G e app Immuni
Nel recente post a cui mi riferisco si parla di un Comune in provincia di Pisa che avrebbe avviato una sperimentazione con app IMMUNI, 5G e microchip sottopelle.
Il sito non è chiaramente istituzionale, ma il simbolo del Comune e qualche dettaglio sono verosimili. Sicuramente qualcuno, per distrazione o per ingenuità, matematicamente ci cascherà.
Il Comune di Bugliano è lieto di annunciare la sperimentazione del tracciamento delle persone tramite microchip sottocutaneo nell’ambito dell’emergenza coronavirus “COVID-19” assieme all’Università degli Studi di Livorno.
Il Comune di Bugliano su Twitter
Su Twitter il Comune di Bugliano è più attivo che sul “sito istituzionale” ed infatti da una rapida ricerca su Google troviamo “ironie” sullo scivolo per disabili, sulle 6 chiese dismesse, su atti vandalici e molto altro.
Queste iniziative spesso contano tra i propri utenti chi condivide i post nell’idea (fondata) che “c’è qualcuno che ci crede”. Fanno leva sul desiderio/bisogno di evidenziare che il proprio uso dei social network è decisamente migliore dei boccaloni che invece condividono credendoci.
I numeri danno quasi sempre ragione a questo tipo di “umorismo” da social ed anche in questo caso arriva puntale il servizio di media nazionali come per esempio Open, ma la vera fortuna per iniziative come questa è quando un personaggio pubblico “ci casca” ed innesca una polemica social.
In questo caso è l’ex ministro Franco Frattini che se la prende con l’account del Comune di Bugliano perché “Mangiano i fenicotteri rosa, imbecilli”. La sfuriata vale un articolo su Il Fatto Quotidiano.
Considerazioni su ironie e fake news
Non sono mai riuscito a farmi piacere questo genere di umorismo simile a pagine Facebook che sfornano meme su “finti” argomenti pensati per far cadere nella trappola i boccaloni che ci sono sempre.
La vocazione ufficiale è quella di “sensibilizzare affinché le persone capiscano che le notizie vanno verificate”, ma spesso sono trovate per acchiappare click. Puntano sulle ingenuità altrui e fanno leva sul desiderio di qualcuno nel sentirsi superiori ad altri.
Occorre lavorare sull’alfabetizzazione digitale di base per evitare che ciò accada con frequenza, ma credo che si dovrebbe prestare maggiore attenzione a non “elevare” chi mette in circolo trovate di questo tipo. I servizi sui media nazionali certo non aiutano.
Tre categorie intorno alle fake “ironiche”
Esistono tre categorie: chi crea il fake “ironico”, chi ci casca per distrazione o ingenuità, chi condivide per superiorità intellettuale finalizzata ad evidenziare che esistono i boccaloni.
Chi crea il fake “ironico” in genere non commette reato. Chi ci casca per distrazione o ingenuità può in alcuni casi essere supportato attraverso strumenti culturali che lo aiutino a selezionare meglio ciò che condivide.
Infine, chi condivide per il celato (o manifesto) desiderio di evidenziare la propria superiorità intellettuale sempre con l’ironia come base motivazionale. Quest’ultima è la categoria che mi sta meno simpatica.
Ottimismo su Microchip 5G e app Immuni ed altre fake
Ebbene si, lo ammetto: non capisco questa ironia, non so stare allo scherzo, la colpa è di chi condivide, loro lo fanno per sensibilizzare, eccetera. Tutte cose vere!
Sarò forse all’antica ma più che mettere in circolo motivi in più per far cadere in queste trappole sarei orientato a suggerire per esempio di verificare se la notizia è riportata su altri media, se non esistono fonti verificabili, se non riusciamo a trovare notizie sull’autore.
Sono ottimista, almeno per i boccaloni qualcosa possiamo ancora fare, per le restanti categorie … non saprei!